Il termine “Urodinamica” si riferisce classicamente allo studio della dinamica del fluido urinario nell’ ambito delle vie urinarie.
Storicamente, l’avvento della possibilità di studiare il funzionamento vescicosfinteriale tramite lo studio di pressioni, volumi e flussi ottenuti con sempre più sofisticate apparecchiature ha rivoluzionato il mondo urologico, introducendo il concetto di urologia funzionale e non più solo organicistica.
La SIUD deve quindi originariamente il suo nome a questa innovazione nel mondo diagnostico.
Al di là degli aspetti terminologici, la Società si dedica allo studio di tutti gli aspetti di prevenzione, diagnosi e cura delle patologie urologiche che sono provocate e/o conseguono a disfunzione delle basse vie urinarie e delle patologie pelviperineali ad esse correlate.
La Società si interessa quindi di argomenti quali i disturbi della fase di riempimento vescicale (incontinenza urinaria in tutte le sue forme, sindrome della vescica iperattiva), i disturbi della fase di svuotamento (come la ritenzione urinaria, la ostruzione allo svuotamento vescicale) e di possibili complicanze quali il reflusso vescicoureterale.
Si occupa inoltre di patologie correlate alla urologia funzionale quali le alterazioni della statica pelvica (prolasso vaginale), le sindromi dolorose pelviperineali (cistite interstiziale o sindrome della vescica dolorosa, dolore in sede genitosessuale, perineale e pelvica) e delle disfunzioni dell’area posteriore di competenza coloproctologica qualora concomitanti alle problematiche anteriori.
La Società è impegnata nello studio di tali patologie su tutta la popolazione. Il suo raggio di azione copre tutte le età (popolazione pediatrica, geriatrica e adulta), entrambi i sessi (patologie della donna e dell’uomo), e infine anche l’importante e difficile ambito del soggetto neurologico (mielolesione, ma anche esiti di ictus, sclerosi multipla, Parkinson ecc).
Nell’ ambito di tali patologie la Società si interessa di tutti gli aspetti di prevenzione, diagnosi e cura. Gli aspetti diagnostici comprendono le valutazioni specialistiche, l’insieme degli esami strumentali che ricadono nel vasto ambito dello studio urodinamico (come la flussometria, la cistomanometria, lo studio pressione/flusso, la videourodinamica), comprensivi delle nuove metodiche in fase di studio di urodinamica sempre meno “invasiva” (laddove per invasivo si intende l’introduzione di cateteri), gli esami neurofisiologici (elettromiografia, potenziali evocati), le tecniche di imaging (dalla ecografia alla RMN).
Gli aspetti terapeutici comprendono:
- terapie di tipo riabilitativo: dal counselling ai trattamenti riabilitativi specifici quali quelli che prevedono l’ utilizzo di tecniche chinesiterapiche, di biofeedback di vario tipo , di elettrostimolazione perineale o intravescicale (IVES) o del tibiale posteriore (SANS), di addestramento alla metodica del cateterismo ad intermittenza ed alla sua gestione ed altro ancora;
- terapie di tipo farmacologico;
- terapie di tipo chirurgico: solo per esemplificare, tecniche infiltrative con bulking agents, l’uso di bulking agents extrauretrali, tecniche chirurgiche mininvasive per la incontinenza urinaria, tecniche per la correzione del prolasso, tecniche endoscopiche quali le infiltrazioni vescicali con tossina botulinica l’impianto di neuromodulatori sacrali, fino ad arrivare ad interventi più invasivi quali lo sfintere artificiale o la enterocistoplastica di ampliamento e altri ancora.